Una
finale davvero degna! Quattro coppie di giochi belli, curati,
che hanno trattenuto la giuria in camera di consiglio forse
anche più del dovuto. Difficile stilare una graduatoria
inappuntabile quando le differenze tra i giochi sono così minime… beh,
ci abbiamo provato.
Pochi difetti
nella costruzione e nella struttura dei giochi, quasi sempre
perfetta l’attinenza
al supporto dato e frasi più che plausibili, se non
ottime.
Ma veniamo al dunque: forse il neo
più evidente
tra gli otto giochi si rileva proprio in un rebus della coppia
che alla
fine abbiamo scelto di premiare con il primo posto.
Il gioco
in questione sarebbe risultato tecnicamente errato se i supporti
illustrati fossero stati corredati da didascalie
precise
sui contenuti e sullo spirito. Questo però è stato
di proposito evitato anche per non limitare il numero delle
chiavi usabili e la fantasia degli autori. In soldoni si parla
di un
toro che presumibilmente è una mucca, ma abbiamo ritenuto
che né l’autore né i solutori avrebbero
potuto sposare una tesi piuttosto che l’altra a meno
che non conoscessero la rassegna artistica cow-parade (e nessuno
lo richiedeva) o
i tratti “somatici” che distinguono una mucca da
un toro, quando il profilo fotografato non palesa né particolari
attributi né prosperose mammelle. Senza considerare
poi che, in questo periodo, un trans non si nega a nessuno.
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Stark & Gino Taja |
Vince Indurain che
con un colpo di reni piazza la sua ruota davanti al rimontante Il
Langense,
il quale cede con grandissimo
onore
il titolo di (co)campione in carica.
Sul gradino più basso
del podio gino taja e stark si
spartiscono un meritatissimo bronzo. |