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La sezione BEI contiene materiale prodotto direttamente dalla B.E.I., mentre le sezioni denominate Cose, Persone e Avvenimenti, riportano Storie tratte dal materiale custodito nella biblioteca.

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Dalla Principessa Lontana ad Achille

di Guido Iazzetta

Uno qualunque, un enigmista che volle rimanere anonimo, lamentava, sull'«Arengo d'Edipo» nel 1938, che ormai le crittografie erano finite e non avevano più nulla da dire. In un altro punto dell'articolo l'autore auspicava la realizzazione di un repertorio che archiviasse tutte le crittografie pubblicate fino a quel periodo. Avevo letto il citato articolo parecchio tempo fa; lo ritrovai in seguito come presentazione in uno dei volumi di Medameo.

Dunque già sessant'anni fa il pessimista di turno intonava il «de profundis» alla crittografia. Credo di aver visto altri articoli come questo precedenti al 1938. Nella mia trentennale attività di crittografo ho letto nume-rose altre diagnosi negative scritte in tempi recenti. Non metto in dubbio che molto spesso appaiono critto-grafie o parti di esse che hanno il sapore di «dèjà vu». «A volte ritornano», come recita il titolo d'un noto film di Tom McLoughlin, ma obietto che anche gli altri settori dell' Enigmistica Classica risentono di questo problema riproponendo di continuo idee già conosciute. Sono però fermamente convinto che la produzione crittografica degli ultimi trent'anni sia di gran lunga superiore a quella precedente.

In tempi più recenti troviamo enigmisti di grande prestigio che sovrastano nettamente i nostri predecessori e se si considera che oggi non vengono ammessi - nelle crittografie con chiavi «meccaniche» - alcuni errori tecnici in uso un tempo (come la ripetizione tra le due letture di preposizioni semplici, articoli e, molto spesso, addirittura sostantivi e aggettivi) mi sembra di poter affermare che attualmente si è raggiunto un livello compositivo davvero notevole, sorretto da tecniche e ricerche sempre più sofisticate. Per suffragare questa affermazione basterebbe studiare la produzione crittografica che ha preceduto gli anni 70 e confrontarla con quella successiva. Il salto di qualità è evidente e può essere facilmente verificato studiando le varie annate delle riviste accademiche. Probabilmente, fra qualche decina d'anni, si affermerà la stessa cosa riferendosi al nostro periodo, cosa che naturalmente tutti auspichiamo.

Ecco, dunque, un esempio di come può essere confutata la tesi pessimistica degli articolisti d'un tempo. E il continuo afflusso di nuovi crittografi nelle nostre schiere ci autorizza a vedere un futuro tinto di rosa.

Uno qualunque, come ho già detto, sottolineava, nel suo articolo, la mancanza di un repertorio crittografico. Il nostro collega d'allora si sentirebbe appagato oggi: vedrebbe una serie di testi scritti per questo scopo. Mi piace, così, ricordare chi ha preceduto Achille.

La prima a registrare i nostri giochi fu La Principessa Lontana con un manoscritto. Seguì Dameta, che elencò 16.500 crittografie pubblicate dai periodici specializzati dal 1937 al 1957 in sette volumi, riproducendoli in più esemplari, donati ai direttori di rivista dell'epoca.

Poi giunse Medameo, il fenomeno che ricopiò a mano tutte le crittografie rintracciate dal 1877 al marzo 1991. Lavoro doppio se si considera che l'autore aveva dapprima annotato tutti i giochi su striscette di carta successivamente trascritti in bella copia per la prima serie di volumi, i quali elencavano migliaia e migliaia di crittografie in ordine di esposto. Quando Medameo si rese conto che i repertori servono quasi unicamente per la consultazione dei giochi «già fatti» non si perse d'animo e per la terza volta ricompilò tutte le crittografie, stavolta in ordine di soluzione! Pur non essendo completa (in seguito si notò che nei «medamei» mancano migliaia di crittografie perché l'autore non ebbe la possibilità di consultare diverse annate di riviste), mi pare doveroso un tributo alla sua memoria, perché fu proprio grazie a lui che si ebbe per la prima volta una raccolta organica e monumentale a stampa.

Dopo la pubblicazione dei volumi della I serie di Medameo, Ilion registrò in ordine di soluzione le crittografie «a frase» e le crittografie «mnemoniche» in alcuni volumetti dattiloscritti che destinò alle riviste di Enigmistica Classica. Serse Poli, per suo uso e diletto (e per la prima volta con l'impiego del computer), memorizzò tutti i suddetti volumi in ordine di soluzione, anticipando così la II serie di Medameo.

E veniamo finalmente ad Achille. Avendo seguito - pur se da spettatore - il suo lavoro, mi sono reso conto della grande cura e precisione con cui sono state archiviate le crittografie che costituiscono l'aggiornamento 1991-1997. Tutti i giochi elencati in questo volume sono tratti dalle riviste «classiche» e «popolari». Il repertorio comprende circa 10.000 giochi elencati in ordine alfabetico di soluzione.

Ribadisco che tali volumi servono quasi sempre per la consultazione del «già fatto»: sappiamo che una crittografia «semplice», ad esempio, potrebbe, in taluni casi, essere presentata come «sinonimica» o come «perifrastica» e viceversa. Con la catalogaziene promiscua sarà sufficiente consultare una sola volta la pagina con la frase da controllare. Gli enigmisti che adopereranno l'«achille» come oggetto di studio, per il valore archivistico o per semplice lettura, non avranno nessuna difficoltà a trovare ciò che interessa, aiutati anche da una completa e ben ordinata «legenda».

Un sentito grazie va all' "Associazione 'G.Panini'- Archivi Modenesi" che, tramite la B.E.I., ha reso possibile questa pubblicazione.

BEI: Biblioteca Enigmistica Italiana

La Biblioteca Enigmistica Italiana è un punto di riferimento per tutti gli amanti dell'enigmistica: ha sede a Modena e Pippo (Giuseppe Riva) è il suo instancabile e preciso curatore. Allo stesso Pippo è dovuta la selezione di tutto il materiale che troverete in queste pagine.

 

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