LogoIn un angolo acuto, l'altra faccia dell'enigmistica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Marzo 2009

 

 

Se vi capita di pensare al mare della Puglia, sappiate che state pensando anche a me. Tra quei riflessi cristallini e quelle onde vagano i miei sogni di sempre legati alle mie origini.

 

Ma il mare pugliese ha rappresentato un sogno anche per altra gente, altri popoli, così come ce lo presenta Giulio Giovanni Siena nella sua Mare di Puglia

 

Mentre corri,

disperato,

su e giù per le chine,

un sol pensiero ti muove:

salvare dall’ira funesta

quell’esserino inerme

che stringi al petto.

Ed eccolo,

infine,

dopo infiniti affanni,

materna visione,

il mare,

baciare la tua martoriata terra,

mentre tutt’intorno

alitano

odio e disperazione.

Ma il tuo sguardo

si spinge lontano,

e si perde in terra straniera,

dove il seme della pace

non germoglia invano.

Vieni, dunque!

Traghetta le tue angosce

su quest’altra sponda,

e falle morire qui,

sull’uscio del mondo,

negli ovattati silenzi

delle cale luminose,

o tra il rotolìo lieve

di ciottoli melodiosi.

Lasciati cullare

dal mio mare:

la spuma dell’onda

qui non è lorda di sangue.

Nel mare di Puglia,

è ancora tempo di pace.

 

*in grassetto i versi da anagrammare*

 

Ogni concorrente potrà partecipare con un massimo di due frasi, da far pervenire attraverso questo form entro e non oltre il 30 aprile 2009.

 

Vi aspetto, sempre tanti, sempre agguerriti, sempre appassionati.

Isolina
Penombra e Il Canto della Sfinge