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9° Giro d'Italia in anagrammi – Regolamento

 

  1. "Penombra" e "Il Canto della Sfinge" organizzano per l’anno 2009 il 9° "Giro d’Italia in anagrammi" che si svolgerà sulla distanza di cinque tappe, con partenze a febbraio, aprile, giugno, agosto e ottobre; per ogni tappa verrà proposta una frase collegata ad una località italiana. La gara è aperta a tutti.
  2. Ogni concorrente potrà partecipare con un massimo di due frasi per tappa, da inviare compilando l'apposito form rispettando le scadenze che verranno segnalate volta per volta.
  3. Alle frasi, ribattute e anonime, verranno assegnati voti in trentesimi da tre giudici, la cui identità sarà svelata solamente al termine della gara; pur senza imporre vincoli di sorta, i direttori di gara segnalano ai concorrenti di aver invitato i giudici a tener conto dei seguenti elementi: senso continuativo; attinenza al soggetto; minor numero di parole; assenza di gruppi di lettere ripetuti; impeccabilità del linguaggio; scorrevolezza; originalità; afflato poetico.
  4. I voti delle migliori frasi di ogni concorrente determineranno la classifica di tappa; la classifica generale risulterà dalla somma di questi voti; per eventuali spareggi si ricorrerà alle valutazioni delle seconde frasi. Ai primi tre classificati di ogni tappa saranno assegnati degli abbuoni rispettivamente di 6, 4 e 2 punti.
  5. "Penombra" mette a disposizione targhe-ricordo per i primi tre piazzamenti nella classifica finale e abbonamenti elettronici alla rivista per i primi tre concorrenti non abbonati (indipendentemente dal fatto che risultino tra i vincitori o meno). I vincitori di tappa verranno premiati con pubblicazioni enigmistiche.

Cos'è una frase anagrammata continuativa...

Partendo dalla frase data, che può essere tipicamente un proverbio, un brano di una poesia, una frase fatta, o anche un nome, bisogna anagrammarne tutte le lettere in modo da formarne un'altra che, nel significato e, possibilmente, anche nella sintassi, sia una continuazione della prima.


Esempi


"La tragedia di Paolo e Francesca... dolce ora infedel pagata sì cara" (Ser Viligelmo).
"Nota per le sue terme è San Giuliano... un paesino gentile, eremo salutare" (Muscletone).
"La regina dell'Adriatico compie cent'anni... e mille ancor ne goda tra incanti, lidi, pace!" (Magopide).

 

I canoni estetici su cui viene valutata una frase anagrammata possono essere riassunti in un articolo di Fjodoro apparso su "Penombra" nel luglio 1978, in cui, tra l'altro, diceva:

 

"[...] Sono considerati pregi di una frase anagrammata il senso continuativo e l'attinenza al soggetto (pregi specifici); l'esser formata da poche parole e senza ripetizione di gruppi di lettere già contenuti nella frase madre (pregi strutturali); l'impeccabilità del linguaggio esente da pleonasmi, forzature, troncature, improprietà ecc. e la scorrevolezza (pregi linguistici) ed infine i pregi artistici che si possono riassumere
nella originalità e nell'afflato poetico [...]
".