10° Giro d'Italia in anagrammi – Regolamento
Cos'è una frase anagrammata continuativa...
Partendo dalla frase data, che può essere tipicamente un proverbio, un brano di una poesia, una frase fatta, o anche un nome, bisogna anagrammarne tutte le lettere in modo da formarne un'altra che, nel significato e, possibilmente, anche nella sintassi, sia una continuazione della prima.
Esempi
"La tragedia di Paolo e Francesca... dolce ora infedel pagata sì cara" (Ser Viligelmo).
"Nota per le sue terme è San Giuliano... un paesino gentile, eremo salutare" (Muscletone).
"La regina dell'Adriatico compie cent'anni... e mille ancor ne goda tra incanti, lidi, pace!" (Magopide).
I canoni estetici su cui viene valutata una frase anagrammata possono essere riassunti in un articolo di Fjodoro apparso su "Penombra" nel luglio 1978, in cui, tra l'altro, diceva:
"[...] Sono considerati pregi di una frase anagrammata il senso continuativo e l'attinenza al soggetto (pregi specifici); l'esser formata da poche parole e senza ripetizione di gruppi di lettere già contenuti nella frase madre (pregi strutturali); l'impeccabilità del linguaggio esente da pleonasmi, forzature, troncature, improprietà ecc. e la scorrevolezza (pregi linguistici) ed infine i pregi artistici che si possono riassumere
nella originalità e nell'afflato poetico [...]".