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Cronache e giochi dai Congressi Enigmistici.

Le pagine sono a cura della B.E.I.: Biblioteca Enigmistica Italiana.

XVIII CONGRESSO ENIMMISTICO

Arrivai a Modena la Domenica a mezzogiorno e feci la strada a piedi, per ricordare ben altri tempi, quando la consideravo un punto di partenza per le mie ricerche d'arte. Modena, che tiene a mostrare di esser bella, con una certa ricchezza, era quasi deserta. Siccome tutta la gente mangia, mangeranno anche i modenesi, filosoficamente pensai, avviandomi verso Molinari, antico ritrovo dei papponi. Un cartello di carattere novecentista mi parve di cattivo augurio e volevo tornare indietro quando una voce amica disse forte: Bajardo ! Era Ser Durante che mi aveva visto traverso la vetrata e, senza darmi tempo a riflettere, mi portò nella sala ove eran raccolti gli amici. Si alzaron tutti, seguendo il gesto di Arnaldo Daniello, la nostra fulgida gloria e un applauso scrosciante, di quelli che onorano spesso le mezze figure, salutò l'importuno. Poi cominciaron le strette di mano, gli abbracci e i baci, insomma quelle scene che un alto collega in un momento di cattivo umore ha definito "coreografiche,, con immagine ahi quanto ingrata e ahi quanto infelice! Coreografia, sia pure, amico mio, ma di quella che fa bene al cuore e conforta fra le tante miserie della vita, assai più delle sterili chiacchiere e dei puerili ripicchi.

Appena seduto dò uno sguardo all'ambiente. C'è tutta la vecchia guardia col venerando Chiomato riavutosi da un grave malore, molti dei giovani già valenti e altrettante buone speranze per l'avvenire. Anche il Padre Eterno ha voluto onorar la festa inviandoci due angioli del Paradiso. Esmeralda col capo tutto d'oro e la Morina nera come una carbonaia, ma che bella car-bonaia! Non so perché mi venne in mente l'abbeveratoio del Dessert!

....ave beato brio di pecorelle
e di caprette idilliche all'intero.

Il Sagittario (pardon !) Ser Iacopo, vicino a me con gli occhi più lucidi del solito a traverso le lenti pare voglia interrogarmi sulla di lui clamorosa vittoria nel Concorso Daniello. Gli dico subito con molta calma: Hai vinto perché sei un vecchio ferro di bottega. A Firenze ti avrebbero detto subito... Via, lasciamo andare!... Titolo suggestivo. «Itala gente» e svolgimento di moda per un saporito polpettone con parecchio prezzemolo. Dir per esempio che la «razza nostra non vuol più fanfaroni» è una cosa così allegra, una verità così lampante, mondo cane, che i giudici dovevano commoversi e quei Viva in fondo fecero il resto per perdonare anche il verso sugli avieri... parecchio bruttino!

Ma siamo in Enimmistica e, chiasso a parte, di enimmistica ce n'è tanta nel tuo lavoro, forse troppa! In una prova eccezionale come questa, avrei preferito per conto mio una poesia elevatissima di quelle che toccano il cuore, come facevano i vecchi maestri e, se l' Enimmistica fosse stata debole, mi sarei consolato mandando un accidente anche a lei! Ma il cuore è un sorpassato e non se ne occupano più nemmeno le civette e finirà per esser fritto come tutte le coratelle!

Ho assistito a due sedute nel grandioso salone municipale ma non posso raccontar nulla perché di chiacchiere non me ne intendo e ci penserà il Duca Borso nel resoconto del suo giornale. Sentii dire che Zaleuco aveva presentato un serio ordine del giorno per 1' Enimmistica nelle scuole; che avevan nominato una Commissione per sciupare la nomenclatura (fortunatamente nessuno farà nulla!) e che il prossimo Congresso lo faremo a Parma. Una volta però presi la parola anch'io per dir semplicemente : — Proporrei di finir di chiacchierare e andarsene a colazione.

Trattandosi di mangiare fui applaudito una volta di più e fu così che andammo al Banchetto.

Bajardo

Continua...

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