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Enigmi infernali
Per la soluzione fare click sul titolo in rosso |
Zeppa
UNA CONQUISTA DI DANTE
Ci voglion mostri, eppure siamo donne.
Non ho più pace: ogni notte, insonne,
appollaiata nel fetente nido,
lancio dai rami annosi un cupo strido
sperando che mi senta quel toscano,
che un dì passò per questo bosco insano.
Con l’ali, artigli, e piume in abbondanza,
e il ventre gonfio, posso aver speranza
che lui m’abbia notata? Non dispero
(xx xxx illusione!) e lascio al passeggero
un avviso d’amor nell’ampia via
“Ricordati di me che son x’Xyxxx…” |
Spostamento
di consonante
UNA PETIZIONE DEL CONTE UGOLINO
Or tocco un tasto
che dà contrasto.
Questo nefasto
yxxxxx è un po' guasto,
e sono stufo di questo pasto!
Che bell'acquisto!
Ma si è mai visto
xxxyxx più tristo?
Non è previsto,
neanche a pagarlo, un fritto misto. |
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Cambi
d'Iniziale
PIER
DELLA VIGNA
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Di viver da pruno, in un xxxxx
di piante con yxxxx, contorte,
ormai ho accettato la sorte.
Neppure protesto pel zxxxx
destin di subir "sine die"
che, in mezzo ai miei rami nodosi,
s'adunino crocchi schifosi
di lugubri, sordide arpìe. |
Però mi fa andar via di testa
sentire i cespugli qui accanto
scherzare su questo mio impianto
per far ridacchiar la foresta.
"Col nome che hai, ci par giusto —
mi dicon gli idioti, ghignando
pel fatto che sto radicando —
che ti faccian fare l'arbusto!
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Anagramma
MALATESTA
DÀ UNA FESTA
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Di donzelle un xxxxxxxxxx;
sete e rasi: un luccichio!
S’ode già uno strimpellio
di strumenti. Pace, addio!
La Francesca vien di botto
con il libro galeotto:
“Vieni su, non c’e yyyyyyyyyy,
leggi qui di Lancillotto…” |
E Paolino, assai fraterno:
“Appartiamoci all’interno:
riscaldiamoci, ch’è inverno…”
….e finirono all’inferno! |
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Cambio di consonante iniziale
CARONTE
Solo due rive a farmi da orizzonte,
e l’una e l’altra son dell’Acheronte:
dell’anime dannate fo traghetto,
gondoliere in questo maledetto
Canal Grande alle porte dell’Inferno.
Bel posto mi ha assegnato il Padreterno!!
Mi pagassero almeno! Ma i dannati
Che la Grande Xxxxxx giù ha falciati,
cascano come li ha fatti la natura,
nudi e puliti, pronti alla cottura.
Ombre son senza tasche, ed è un miraggio
Che possiedano un soldo pel passaggio. |
Un giorno, mi ricordo, è capitato
A queste rive un tale, un letterato;
ampia la veste, cappuccio e, sulla pancia,
una borsa yxxxxx. “Ecco la mancia”
m’illudo. Macchè! Quell’originale
non me lo raccomanda il Principale?
Passa gratis! Ma con quanta spocchia,
e l’amico latin che m’impastocchia
uno stupido gioco di parole:
“Vuolsi così colà….ciò che si vuole…”
E quell’avaro trepido e scortese
sarebbe Fiorentino? È un Genovese! |
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