Voglio raccontarvi una
storia che parte da lontano: esattamente nel 1960.
Il
10 marzo di quell'anno, sul quaderno N.5 del favoliniano "Dedalo" viene
pubblicata la mnemonica con esposto CUCCHIAINO, con soluzione mezzo
minuto di raccoglimento, firmato Tina che, nell'elenco
dei collaboratori, è Tina Gandolfo.
Sul quaderno N.7 Mario Daniele così scrive: «Anche
una giovane autrice "Tina" dobbiamo oggi additare all'ammirazione
dei lettori: la sua crittografia mnemonica CUCCHIAINO ha ottenuto,
infatti, un primato di voti mai raggiunto e una messe di elogi
da far insuperbire anche il più esperto crittografo. Scrive
in proposito il segretario del Gruppo Diletto e Castigo: "votiamo
la crittografia di Tina perché bellissima. Per chiarire
meglio il nostro pensiero diremo che è una di quelle rare
meteore mnemoniche che di tanto in tanto appaiono nel cielo della
nostra arte"»
Pertanto, tutti abbiamo sempre saputo
che il "cucchiaino" era di Tina.
Mi permetto invece di formulare l'ipotesi
(anzi, la certezza perché posso provarlo) che il vero autore
della crittografia sia stato Richi (Riccardo Gandolfo), sicuramente
il consorte di Tina.
|
Frammento della pagina originale in cui č apparsa la crittografia
|
È successo, per altro, che
in Lezioni di Enigmistica, Stefano Bartezzaghi l'attribuisca
a una certa Lucetta (Lucia Luminasi), mentre per Mister
Aster (Ennio Peres), nell'intervento del passato aprile 2003
a Grosseto nell'ambito degli incontri "Alla ricerca del senso
perduto", l'autore del gioco è Ascanio (Luciano
Guidotti).
Riporto allora, in sequenza, alcune
notizie in merito:
- di Tina (Tina Gandolfo) sono state pubblicate 25 crittografie,
tutte su "Dedalo", la prima sul Quaderno 4 del 1960
e l'ultima sul 34 del 1961. Reputo che ci sia un abisso per qualità tecnica,
tra il "cucchiaino" e gli altri 24 giochi;
- Richi (Riccardo Gandolfo)
non ha mai collaborato a "Dedalo" e non compariva nemmeno
come appartenente al gruppo enigmistico "Trieste" (al
contrario di Tina);
- nel quaderno n. 12 è scritto: «Richi, e cioè l'amico
Riccardo Gandolfo riecheggiando quello che già tanti
hanno detto, ci scrive: "il bel giornale cresce di statura
di volta in volta. Complimenti. A quando la carta non lucida?"»
- nel quaderno n. 16, dedicato al gruppo "Trieste",
compare questo gioco:
Crittografia descritta (2, 4,
4, 7, 1, 5, 1, 3 = 10, 7, 1, 9)
TINA E RICHI NELL'INTIMITÀ
Nella grande stanza TINA
parla a RICHI e non si muove
- di vicende sempre nuove
ella suole favellar -
colta e tenera ora espone,
mentre sfoglia delicata
verde un cespo, ricercata,
le più fresche novità.
Autore è Pio (Ottorino Paulin)
la soluzione è in sala Tina novella a Richi e sta = Insalatina
novella a richiesta e dice Favolino: «Siamo pertanto
riconoscenti a Richi, iniziatore di questa presentazione e a Pio ...»,
pur non facente parte del Gruppo;
- sul quaderno n. 25 Favolino, per gli auguri ricevuti,
ringrazia tra gli altri anche Richi e Tina;
- Richi (Riccardo Gandolfo) è stato autore di 24
crittografie (nessuna pubblicata su "Dedalo" che hanno
visto la luce su "Penombra", "La Corte di Salomone", "Il
Labirinto" dal 1956 al 1980.
Dalle notizie sopra riportate mi
sono fatto l'idea che a suo tempo Richi non volesse figurare
come autore di "Dedalo", non so per quale motivo e che
quindi avesse firmato i suoi giochi col nome della moglie. Favolino deve
essere stato al gioco non rivelando la vera identità dell'autore
delle crittografie. In proposito ho fatto delle ricerche a Trieste
con la collaborazione di Dendy, ma non sono riuscito a sapere
niente in merito, poiché in quella città non ci sono
più enigmisti che possano ragguagliarci.
Ma passano gli anni e arriviamo al
1978 quando Favolino (sicuramente dimenticatosi di tutta la
faccenda) involontariamente rimette le cose al loro giusto posto.
Infatti nel presentare su "Penombra" il Concorso "La
Mnemonica d'Oro" scrive: «Nella mia lunga carriera
di vecchio cultore d'enimmi, ho sempre dedicato molta parte del mio
amore per l'arte nostra, alle crittografie. Per quanto oggi alcuni
vorrebbero farmi apparire come un oppositore di questa affascinante
materia. Ed è appunto nella mia lunga carriera di appassionato
crittofilo, che ho avuto l'onore di tenere a battesimo una delle
più belle - se non la più bella in assoluto - crittografie
mnemoniche che arricchisce il nostro repertorio: CUCCHIAINO (mezzo
minuto di raccoglimento) ideata da Riccardo Gandolfo, sotto le spoglie
di Tina, di Trieste, e pubblicata nel mio "Dedalo",
la rivistina quattordicinale lanciata nel 1959/60, come un ponte
tra le pubblicazioni settimanali e i nostri classici mensili.»
Per concludere con queste ultime parole
di Favolino, possiamo dire che il cerchio è chiuso
intorno alla paternità del "cucchiaino", dando a
Riccardo quel che è di Riccardo. Non tralasciando il fatto
che la verità è spesso davanti ai nostri occhi, ma
molte volte non sappiamo, o non riusciamo a vederla.
© Tiberino (Franco Diotallevi),
2003 (apparso per la prima volta su Penombra,
nel giugno 2003)
|