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Holmes rimase a lungo a fissare il grande foglio di carta. Ogni tanto borbottava qualche parola affatto comprensibile, del tipo: "Eppure, deve essere così..." o ancora "Possibile che esista davvero!?"
Improvvisamente parve rendersi conto che noi esistevamo. Ci fissò e fece un bel sorriso: "Scusatemi, signori. Stavo cercando di comprendere... Forse ricorderete di un libro pubblicato da poco. Vediamo se lo trovo..."
Holmes si avvicinò alla libreria e dopo pochi secondi estrasse un libro di cui avevo sentito parlare, ma che a dire la verità non avevo mai letto, trattandosi di semplice narrativa e, a mio avviso, nemmeno della migliore.
Il mio amico scelse alcuni brani della parte iniziale del libro e senza altro indugio cominciò a declamarceli:
H.G.Wells ha scritto:

L'oggetto che il Viaggiatore del Tempo teneva in mano era una specie di intelaiatura metallica, poco più grande di un orologio da tasca e costruita in maniera molto dettagliata. Alcune parti erano d'avorio e altre di una sostanza trasparente, cristallina. A questo punto debbo essere molto chiaro, perché ciò che seguì - a meno di non accettare la sua spiegazione - è una cosa assolutamente incredibile. Egli prese dunque uno dei molti piccoli tavolini ottagonali sparsi in tutta la stanza e lo sistemò davanti al fuoco, due gambe del tavolo direttamente sul tappetino di fronte al caminetto. Sul tavolino pose quindi il meccanismo. Accostò una sedia e vi sedette. Oltre all'oggetto sul tavolo c'era un'unica lampada schermata che dirigeva la luce esattamente sopra al modellino. Invero la stanza era parecchio illuminata e c'erano tutto attorno una dozzina di candele, due nei candelabri d'ottone posti sopra al caminetto e molte altre inserite nei bracci a muro. Ero io seduto sulla poltrona più vicina al camino e la spostai un poco avanti per cui mi venni a trovare tra il focolare e il Viaggiatore del Tempo. Filby si era messo direttamente dietro al Viaggiatore ed ora osservava da sopra la sua spalla. Il Medico e il Sindaco lo vedevano invece di profilo da destra, mentre lo Psicologo era a sinistra. L'uomo molto giovane si era sistemato dietro allo Psicologo. Tutti eravamo attentissimi. Mi pare davvero incredibile che, in simili condizioni, l'uomo possa avere usato un trucco, anche se molto ben studiato e perfettamente eseguito.
[...]
Il Medico si alzò dalla sedia per guardare l'oggetto più da vicino. "E' fatto benissimo," disse.
" Mi ci sono voluti due anni," rispose il Viaggiatore del Tempo. Tutti seguimmo l'esempio del medico e quindi il Viaggiatore aggiunse: "Ora vorrei che fosse ben chiaro che questa leva, se premuta, invia la macchina nel futuro, mentre quest'altra inverte il senso del movimento. Questa sella è il posto per il viaggiatore. Ora io premerò questa leva e la macchina sparirà... Svanirà nel futuro. Guardate molto bene, signori. Guardate anche il tavolino e capirete che non è un trucco. Capirete anche che questo modello è di valore e non vorrei essere considerato un ciarlatano."
[...]
Tutti vedemmo la leva che si piegava. Sono assolutamente sicuro che non ci fosse trucco alcuno. Ci fu un alito di vento, sicché la fiamma ebbe un guizzo e una delle candele sul caminetto si spense. La macchina all'improvviso prese a girare in cerchio e poi a vorticare sempre più velocemente fino ad apparire indistinta. Per alcuni secondi sembrò un fantasma di se stessa, un mulinello di ottone debolmente luccicante, di avorio bianco... e poi fu scomparsa! Sul tavolo restava ora solo la lampada.

Confesso che non vedevo alcun nesso con quello che era fino a quel momento successo. L'espressione soddisfatta di Holmes strideva acutamente con il mio imbarazzo e lo stupore palese dell'Ispettore Lestrade. Debbo tuttavia dire che il nostro al contrario per niente imbarazzato della sua esibizione, chiuse di scatto il libro e domandò invece: "Ispettore, siete sicuro che non ci fosse altro all'interno di quella cabina? Se ben comprendo qualche altra cosa avrebbe pure dovuto esserci."
L'Ispettore fece un rumore di gola insoddisfatto, per poi rispondere: "Non so come facciate a dire così Holmes! Tuttavia è vero. Non ve lo avrei certo nascosto, solo che a mio avviso questa cosa non c'entra nulla con quella di prima..."
" Voi dite?"
" Infatti! Lo stringeva tra le dita il povero assassinato ed eccolo qui!"
Holmes prese dalle mani di Lestrade foglio di carta molto piccolo e di forma perfettamente quadrata. Mi posi accanto al mio amico e segnai sul mio taccuino:

Codice:
KBGV QFCU DSQY
BFRT QUDF QYCV
YQYG RFLD VCND
REPM LRNN YRFE
UUFD FVUH EMWV
NMRQ CNER ZLKP


_________________
Non ho sbagliato. Ho solo trovato molte risposte che non funzionano...
(Thomas Alva Edison)


   
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